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L’IPOCRISIA AL POTERE – a volte la politica é una cosa semplice

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La politica é spesso fatta di parole, discussioni lunghe, di teorie e ideologie, spesso é una cosa complessa e poco concreta.  Non sempre però.
 
Alle volte, la politica é, o potrebbe essere, la cosa più semplice del mondo. Lo é, ad esempio, quando si deve semplicemente occupare di mettere in pratica le cose concrete, quelle che, in teoria, si son dette e ridette, spiegate e rispiegate, su cui si é discusso e ridiscusso. Anche già troppe volte
 
Questa sorta di comportamento però, sembra non appartenere al PD. 
 
Nel prossimo consiglio comunale di Piombino, si celebrerà l’ennesimo teatrino propagandistico fine a se stesso, a cui ormai, nostro malgrado, siamo abituati ad assistere da anni.  Il “terreno di gioco” scelto é, stavolta, quello  dell’abolizione del pedaggio autostradale di Rosignano – Vada.
 
Sicuramente questa questione non sarà nuova per nessuno.
 
Il Movimento 5 stelle di Piombino infatti, insieme a tutti i gruppi della provincia e insieme ai portavoce regionali, si é occupato moltissime volte della questione, chiedendo la cosa più semplice e razionale: la soppressione del casello autostradale di Vada e Rosignano, un inutile ed anacronistico dazio di 0,60 centesimi a passaggio, senza alcuna giustificazione, richiesto a tutti , turisti, pendolari e residenti, per percorrere solo pochi chilometri di una pseudo autostrada per arrivare a Livorno o viceversa. 
 
Non intendiamo prenderci però meriti superiori alle nostre reali capacità. Questa richiesta non é altro che una cosa scontata, la naturale conseguenza della mancata realizzazione del famigerato “corridoio tirrenico” SAT nel cui progetto si incastonava, appunto, la costruzione del casello in questione. E non siamo stati neppure gli unici, né forse i primi, a dirlo. 
 
Fu infatti iniziativa dell’allora Consigliere Regionale Matteo Tortolini, in quota PD, il proporre ed ottenere l’approvazione, ormai oltre 2 anni fa, di una mozione in consiglio regionale che chiedeva la medesima cosa: abolire il pedaggio autostradale, prendendo atto della rinuncia al progetto SAT. 
 
Ma la politica, a volte, non é una cosa semplice.
 
il PD, che governa comuni, regione e stato, non ha mai dato seguito formale a quella e alle nostre richieste (tra cui mozioni ed interrogazioni presentate in ogni comune della provincia dai nostri portavoce) per anni interi salvo poi svegliarsi pochi giorni fa e protocollare, udite udite, l’ennesima mozione sul tema, chiedendo stavolta LORO l’abolizione del pedaggio. Seguiranno applausi, articoli e grandi pacche sulle spalle. 
 
Insomma, l’ipocrisia al potere. 
 
Quello che ci preme é semplicemente l’interesse generale e non porteremo rancore per questo, a meno che ancora una volta, per l’ennesima volta, alle parole non seguiranno i fatti e anche stavolta, la politica, non sarà una cosa semplice.
 
MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO
 
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PAROLE, PAROLE, PAROLE

Mina-lupo sigla

 

 
Parole e concetti, quando sono ripetuti all’infinito senza  trovare attuazione, perdono qualsiasi tipo di significato.
Troppo spesso abbiamo sentito inneggiare al dialogo, al confronto, e al dibattito democratico, quasi mai abbiamo visto tradurre questi presupposti in azioni concrete. Stamattina la Conferenza dei Capigruppo del Comune di Piombino ha deciso che il Consiglio Comunale aperto sulla vertenza AFERPI, richiesto dal capogruppo Callaioli per il 18/4 non si farà e lo ha fatto con i voti contrari di PD, Sinistra per Piombino, Sindaco, Presidenza e Vicepresidenza del Consiglio, mentre si erano espressi a favore Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, Ferrari Sindaco- Forza Italia. Crediamo convintamente che, alla vigilia di uno snodo cruciale come quello dell’incontro al MISE del 19/04, sarebbe stato importante aprire una discussione franca non solo fra le forze politiche, ma anche fra tutti gli esponenti di sindacati, associazione e società civile, al fine di dare un chiaro mandato al Sindaco ai tavoli istituzionali.
 
La nostra opinione è che la città di Piombino si  sia ormai rassegnata ad un rapido declino, prova ne è che, nonostante il dramma sociale che si sta consumando, cittadini e lavoratori sono sempre più distanti dalla partecipazione alla protesta.
 
Anni di illusioni, di imbonimento e di mezze verità, hanno portato i cittadini ad allontanarsi dall’interesse verso le sorti della fabbrica ed  a pensare di essere in balia di un ineluttabile destino. Noi rifiutiamo questa logica e crediamo nella possibilità per i cittadini di essere partecipi della costruzione del loro destino, di incidere e di pretendere. E’ ovvio che tutto questo passa da un democratico processo di confronto e di dibattito.
 
Noi crediamo anche che, giunti a questo punto, vadano prese delle decisioni nette, perché l’unica cosa che sicuramente non possiamo più permetterci è di continuare a galleggiare verso il niente. Qual è ad ora la prospettiva per i lavoratori? Altri due anni di ammortizzatori sociali? E dopo? Sicuramente niente agroalimentare, nessun altro tipo di diversificazione e probabilmente neanche siderurgia. Bisogna avere il coraggio di cercare di staccare la spina a questo progetto,  verificare il più celermente possibile se i termini contrattuali ce lo consentano o in caso contrario individuare immediatamente i responsabili di una scelta tanto scellerata. Solo una volta liberati da questo fardello saremo liberi di programmare scelte alternative, sempre considerando che ormai non è più solo il problema dei lavoratori diretti e dell’indotto, ma di un territorio intero che non vuole più essere legato alle mancate promesse di un’azienda estera e vuole riavere la disponibilità di un territorio enorme che rischia di essere perso per sempre.
 
Questo percorso è ormai inevitabile per chiunque voglia bene a questa città, ma chiaramente per prendere decisioni forti occorre un forte mandato e questo lo si ottiene solo attraverso il confronto con la politica e con i cittadini. Questo alla maggioranza che governa il nostro Comune non interessa, evidentemente hanno paura di sapere cosa pensano i loro cittadini, salvo poi inneggiare all’unità nell’interesse di Piombino quando fa più comodo.
 
MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO

#AFERPI – INIZIA IL GIOCO: TUTTI GIÙ DAL CARRO

 

 

 

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PIOMBINO 18 dicembre 2016 –  Ma come? Non eravamo gufi? Non eravamo noi le novelle Cassandre, quelli che scommettevano politicamente sul fallimento del progetto Piombino? Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una frenetica rincorsa, da parte di influenti esponenti del PD, a prendere le distanze, a fare distinguo rispetto alla propria posizione sul progetto Piombino. Eppure, negli ultimi due anni, abbiamo sentito di tutto e di più: dalla prima colata di acciaio in diciotto mesi e piena occupazione, siamo passati al concedere tutto per non dare alibi. Adesso anche il consigliere regionale Gianni Anselmi, che sulla siderurgia piombinese ha costruito gran parte del suo consenso, declina ogni responsabilità, semplicemente perché, a suo dire, non ha ottenuto un ruolo diretto su questa vicenda. Ci teniamo a sottolineare che Anselmi è il presidente della seconda commissione regionale che si occupa, fra l’altro, di industria e politiche del lavoro, e ne è il presidente proprio perché espressione di un territorio che necessita di particolari attenzioni in questi settori. Può non essere considerato questo un ruolo diretto? Se Anselmi rileva, da parte del partito, una condotta sbagliata tale da declinare ogni responsabilità, non può certo limitarsi a prendere le distanza in maniera asettica. Parte dei voti che consentono al PD di governare la Regione li ha ottenuti lui in questo territorio e con la sua presenza contribuisce a sostenere le politiche ed i programmi della forza politica che rappresenta, dall’industria alla sanità; quindi se il partito con il quale è stato eletto non lo rappresenta più farebbe bene a dimettersi. Noi che in questi due anni abbiamo tenuto un atteggiamento coerente e di buon senso, chiedendo garanzie reali e trasparenza sul progetto, solo su un punto possiamo convergere, concetto che peraltro abbiamo espresso da tempo e sul quale adesso il PD si allinea tardivamente : occorre, con urgenza, elaborare un piano B. L’unica cosa che Piombino non può permettersi è “galleggiare” in attesa degli investimenti Aferpi. Le migliaia di lavoratori della siderurgia piombinese non possono aspettare per tempi biblici e la nostra città deve capire al più presto dove rivolgere la propria attenzione. Questo non vuol dire in nessun modo che il piano B sia migliore del piano A, ma semplicemente ci consentirà di essere in grado di mettere la parola fine quando l’attesa non sarà più sostenibile e senza gettare via ulteriore tempo. Questo momento potrebbe essere molto vicino, se non adesso, ma purtroppo il piano B non c’è.

MoVimento 5 Stelle Piombino

POGGIO ALL’AGNELLO: ecco com’è andata e perché

PalazzoCominale

 

Abbiamo impedito che la variante di Poggio all’Agnello venisse adottata.
 
Abbiamo cioè evitato che si facesse un regalo di diversi milioni di euro alla società Immobiliare Milanese.
Che poi il successo sia arrivato grazie alla nostra decisione di uscire dall’aula e far mancare il numero legale non ha importanza. Del resto, spetta alla maggioranza sostenere gli atti provenienti dall’amministrazione e garantire il numero legale in aula.
 
Ecco che quanto successo questa mattina evidenzia la debolezza della maggioranza la quale, il giorno della discussione di un così importante atto, presentava numerose defezioni, alcune delle quali evidentemente legate alla scarsa convinzione sull’atto proposto.
 
Noi forze di opposizione, che invece eravamo al completo, abbiamo evitato che passasse una variante ingiusta; del resto, i motivi li abbiamo ribaditi in modo chiaro durante la discussione odierna, prima di uscire dall’aula.
Era una variante confezionata per un’impresa specifica, la quale peraltro si assumeva degli oneri assai poco proporzionati al vantaggio ricevuto; con quella variante, poi, neppure si metteva al sicuro i dipendenti, anzi: la riduzione della struttura ricettiva,infatti, avrebbe inevitabilmente comportato anche una riduzione del personale.
Per di più, la paventata crisi dell’azienda è sconfessata dai bilanci.
Da ultimo, la sentenza del TAR: l’Immobiliare Milanese aveva proposto una causa risarcitoria di nove milioni di euro nei confronti del Comune, reo secondo loro di essersi impegnato a concedere una porzione di spiaggia mai data.
Anche questo aveva portato a giugno scorso l’amministrazione a proporre la variante in questione; in cambio, infatti, la società avrebbe rinunciato all’eventuale risarcimento richiesto.
Peccato che il Tribunale si è poi pronunciato rigettando la richiesta risarcitoria.
Anche questa circostanza ha rappresentato un motivo ulteriore per opporsi oggi all’approvazione della variante.
 
Comunicato congiunto del MoVimento 5 Stelle e dei gruppi consiliari di opposizione. 

POGGIO ALL’AGNELLO: ecco com’è andata e perché (2)

PalazzoCominale

 

Abbiamo impedito che la variante di Poggio all’Agnello venisse adottata.
 
Abbiamo cioè evitato che si facesse un regalo di diversi milioni di euro alla società Immobiliare Milanese.
Che poi il successo sia arrivato grazie alla nostra decisione di uscire dall’aula e far mancare il numero legale non ha importanza. Del resto, spetta alla maggioranza sostenere gli atti provenienti dall’amministrazione e garantire il numero legale in aula.
 
Ecco che quanto successo questa mattina evidenzia la debolezza della maggioranza la quale, il giorno della discussione di un così importante atto, presentava numerose defezioni, alcune delle quali evidentemente legate alla scarsa convinzione sull’atto proposto.
 
Noi forze di opposizione, che invece eravamo al completo, abbiamo evitato che passasse una variante ingiusta; del resto, i motivi li abbiamo ribaditi in modo chiaro durante la discussione odierna, prima di uscire dall’aula.
Era una variante confezionata per un’impresa specifica, la quale peraltro si assumeva degli oneri assai poco proporzionati al vantaggio ricevuto; con quella variante, poi, neppure si metteva al sicuro i dipendenti, anzi: la riduzione della struttura ricettiva,infatti, avrebbe inevitabilmente comportato anche una riduzione del personale.
Per di più, la paventata crisi dell’azienda è sconfessata dai bilanci.
Da ultimo, la sentenza del TAR: l’Immobiliare Milanese aveva proposto una causa risarcitoria di nove milioni di euro nei confronti del Comune, reo secondo loro di essersi impegnato a concedere una porzione di spiaggia mai data.
Anche questo aveva portato a giugno scorso l’amministrazione a proporre la variante in questione; in cambio, infatti, la società avrebbe rinunciato all’eventuale risarcimento richiesto.
Peccato che il Tribunale si è poi pronunciato rigettando la richiesta risarcitoria.
Anche questa circostanza ha rappresentato un motivo ulteriore per opporsi oggi all’approvazione della variante.
 
Comunicato congiunto del MoVimento 5 Stelle e dei gruppi consiliari di opposizione. 

VINCITORI, VINTI E RESPONSABILITÀ

 

FB IMG 1480955347227 Il referendum costituzionale si è concluso, finalmente, e con esso tutta la campagna elettorale.
Innanzitutto desideriamo ringraziare i cittadini piombinesi che nella giornata di domenica 4 dicembre si sono recati alle urne ad esercitare il proprio diritto di voto. Ebbene sì, il diritto di voto: l’affluenza è stata molto alta, segno inequivocabile di partecipazione, su entrambe le fazioni. Desideriamo ricordare di nuovo che le votazioni riguardavano un referendum avente ad oggetto la modifica della nostra carta costituzionale, una modifica che l’avrebbe stravolta per sempre e che avrebbe contribuito a limitare il potere dei cittadini, in nome della tanto decantata “governabilità”.
Gli italiani hanno detto NO, forte e chiaro. La personalizzazione non ha funzionato, né tantomeno la campagna referendaria a colpi di facili slogan, distribuzione a tappeto di volantini che inneggiavano al “cambiamento” effimero per cercare di convincere il popolo che il Paese avrebbe risolto tutti i suoi problemi. Non è servito nemmeno il tentativo di dividere in categorie i sostenitori del Sì (imprenditori, operai e persino la Chiesa), né tantomeno la visita di Renzi.
Tuttavia ringraziamo ugualmente chi ha votato Sì convintamente, evitando di cadere nella paura del “e dopo se vince il no…?”., animati da un sincero spirito di rinnovamento.
Ringraziamo però in modo particolare tutti coloro che hanno difeso la Costituzione, unico e vero argomento in discussione. È stata salvaguardata a garanzia di tutti.
La modifica della Costituzione non è una missione impossibile da realizzare, ma occorre che sia espressione della più estesa parte dei cittadini italiani. Soprattutto occorre sottolineare che il vero cambiamento non passa dalla Costituzione, bensì da ben altre priorità e problemi che affliggono il nostro Paese da troppo tempo e che tali sarebbero rimasti.
Gli italiani con la vittoria del No hanno chiesto a gran voce di partecipare, hanno rivendicato la propria sovranità e non hanno chiesto nessun leader che decida per loro.
Grazie quindi a tutte le forze politiche che in questa campagna referendaria si sono impegnate affinché fosse approfondito l’argomento, organizzando incontri, banchetti, eventi, ecc. Crediamo di aver fatto tutto quello che ci è sembrato possibile utilizzando i nostri semplici ed economici strumenti.
Nel Comune di Piombino ha vinto il “forse”, in controtendenza rispetto al dato nazionale, attestando il Sì al 52% e il No al 48%, con una differenza di soli 810 voti circa. Ci auguriamo che la devastante crisi economica che da anni attanaglia il nostro territorio non abbia influito sul risultato, attraverso una non meglio motivata ricerca di stabilità amministrativa. Siamo comunque fieri di questo risultato, analizzato quartiere per quartiere e in un territorio complicato e provato come il nostro.
Torniamo quindi, proprio a questo proposito, ai reali problemi che affliggono Piombino: domani MARTEDI’ 6 DICEMBRE, si terrà un Consiglio Comunale aperto, monotematico, su “AFERPI”, richiesto congiuntamente da tutte le forze politiche di opposizione.
Ricordiamo anche che, poco prima del referendum, il “salvatore REBRAB” ha congelato le sue intenzioni riguardo alla costruzione del forno elettrico e, di conseguenz, sul rispetto degli impegni assunti. Questo territorio è amministrato e gestito dalla stessa forza politica da 70 anni, sia a livello strettamente locale, sia regionale, pertanto intendiamo riportare la nostra amministrazione comunale, la Regione e il Governo, alle proprie responsabilità.
Altrimenti queste responsabilità su chi ricadranno?
Non certo su chi ha votato No al referendum.

MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO

TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

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Prendiamo atto delle pubbliche esternazioni del Sindaco Massimo Giuliani comparse sulla stampa di stamani. Stavolta non entreremo nel merito delle stesse, in fondo dovremmo solo esserne contenti perché di fatto avallano, seppur con grave ritardo,  le linee politiche che da mesi stiamo cercando di portare avanti. Due su tutte: legare le concessioni portuali agli stati di avanzamento del piano industriale (per ora 0) e togliere dalla Variante, che pur deve seguire il proprio iter, le posizioni riguardanti Quagliodromo e 398. Perseguire il buon senso e guardare all’interesse generale della città non implica in nessun modo impedire gli investimenti di AFERPI, ma significa solamente creare un paracadute per l’economia piombinese nel malaugurato caso che di investimenti  non ve ne siano.  Peccato, però, che in questo frangente siamo stati offesi e denigrati da tutti coloro che, scommettendo politicamente su Monsieur Rebrab, non potevano concepire nient’altro che “atti di fede” nei confronti dell’azienda. Se fossimo stati ascoltati ora avremmo qualche leva contrattuale in mano e la possibilità di programmare velocemente un piano B, al contrario si è scelto irresponsabilmente di dividere ulteriormente una città già divisa fra lavoratori, comitati, chi vede nell’industria l’unico futuro e chi spera nello sviluppo del turismo. Verrà il momento per passare all’incasso, ma le prossime elezioni amministrative saranno nel 2019, ora non siamo in campagna elettorale e come abbiamo sempre fatto continueremo a proporre atti concreti nell’interesse della città. Tuttavia non possiamo dimenticare tutti gli epiteti che, a partire dal Sindaco , ci sono stati rivolti in questi mesi: gufi, cassandre, speculatori politici; per non dimenticare gli inviti alla dirigenza AFERPI a “sentire con le loro orecchie cose che, a raccontarle non ci si crederebbe”. Tutto è agli atti. Facile ora fare inviti all’unità nell’interesse di Piombino.
Noi, da parte nostra, continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto fino ad oggi, ovvero fare proposte di buon senso per le quali saremo sempre disposti a discutere nel merito, non per ricercare consenso elettorale, ma per i nostri concittadini. Nel frattempo, però, delle doverose scuse da parte di chi fino ad ora ci ha ingiustamente offeso non guasterebbero; sperando che, qualunque esso sia, da ora in poi si riesca a fornire un quadro veritiero ai lavoratori ed alla città. 
 
 
MoVimento 5 Stelle Piombino

SANITÀ: il riordino della discordia.

Lo scorso 22 novembre si sarebbe dovuta svolgere, nella sala riunioni dell’Ospedale di Villamarina-Piombino, un’assemblea pubblica sulla Sanità della Val di Cornia. Indetto dal sindacato FIALS, da sempre in prima fila nella lotta contro il riordino ospedaliero toscano voluto dal Presidente Rossi, l’incontro prevedeva tra l’altro gli interventi del nostro capogruppo in Consiglio Comunale Daniele Pasquinelli e quello del Sindaco di Suvereto Giuliano Parodi, che con i rispettivi schieramenti hanno da subito aderito alla campagna del Comitato Promotore del Referendum abrogativo della suddetta riforma. 
 
A distanza di pochissime ore dall’inizio dell’assemblea aperta alla cittadinanza però, la Direzione Sanitaria ha negato l’utilizzo del locale, già in precedenza concesso ad altre organizzazioni sindacali in analoghe circostanze,   adducendo improbabili motivazioni al rifiuto, riconducibili essenzialmente a problemi di sicurezza.  Il M5s di Piombino ritiene questo atto inaccettabile e preoccupante, ravvedendoci un chiaro tentativo di boicottare il moto di largo dissenso che la riforma sanitaria ha creato in tutta la Regione,  spingendo tutte le forze di opposizione, slcuni sindacati e  associazioni varie ad unirsi per abrogarla con il voto referendario. 
 
Gli effetti devastanti del riordino sono sotto gli occhi di chiunque si avvicini per necessità alle strutture ospedaliere, incapaci ormai di rispondere in modo appropriato e puntuale alle esigenze di salute dei cittadini, che già vessati dalla crisi economica generale e in particolar modo locale, spesso rinunciano al loro più sacrosanto diritto,  quello di curarsi.
Scomodo per qualcuno che venga detto a gran voce,  probabilmente. Per questo denunciamo l’accaduto, perché assieme a questo diritto negato si sta tentando di tappare la bocca ad un altro diritto,  quello legittimo di dissentire democraticamente.

BoccaTAPPATA

Dalla regione alla Val di Cornia: disservizi oncoematologia toscana

 

 

Interrogazione a risposta scritta ai sensi dell’articolo 174 Reg. Int.

 

Oggetto: Disservizi oncoematologia toscana

 

Il sottoscritto consigliere regionale

 

Premesso che,

 

Numerosi fonti di informazione riportano la notizia di difficoltà nello svolgimento dell’attività di oncoematologia nell’Area Vasta Nord Ovest, difficoltà peraltro riportate alla Commissione regionale Sanità, in audizione della sezione livornese della Ail, Associazione della lotta contro le leucemie1


https://www.consiglio.regione.toscana.it/ufficio-stampa/comunicati/comunicati_view?idc=&id=23254

.

 

Considerato che,

 

Queste difficoltà non sono circoscritte, ma riguardano – come ribadito da rappresentanti locali della Associazione italiana contro le leucemie – diversi ospedali.

 

Lucca – dove un solo ematologo deve svolgere l’intero lavoro – ma anche Massa, Viareggio e Livorno.

 

Livorno, con tre ematologi, di cui uno in partenza per Pisa, si occupa anche dei malati anche di Cecina, Piombino, Portoferraio, Volterra e Pontedera. Ogni giorno 43-46 persone vengono a Livorno per sottoporsi alle terapie, si ritrovano in una stanza di tre metri per sei. 

Ci sono pochi posti al day-hospital, sette posti, e nel reparto di degenza, dieci posti. Non c’è un medico nel turno di notte. 2


http://www.quinewselba.it/portoferraio-servono-medici-per-oncoematologia.htm

 

A Piombino, i pazienti ematologici hanon visto ridurre le aperture mensili, non appena il servizio è stato riaperto dopo anni di soppressione, dalle 5 promesse, a 3, a causa dell’impossibilità dei medici – in numero esiguo – di lasciare Livorno per raggiungere la struttura di Villamarina. Eppure, anche a Piombino, il bacino potenziale di pazienti ammonta a 100-150 persone, spesso malati cronici, costrette a recarsi a Livorno.

 

Valutato che,

In base agli impegni assunti in Commissione Sanità, dove ci si è impegnati a farsi carico “delle difficoltà oggettive che ci sono state rappresentate. Nostro dovere è quello di svolgere il ruolo di sentinella sulle politiche nei territori. Faremo verifiche, solleciteremo le risposte, invierò una richiesta ai vertici Asl

tutto ciò premesso e considerato

interroga il Presidente e la Giunta regionale

per conoscere

 

 

In che modo verrà garantito, e con quale tempistica, la presenza di un numero sufficiente di personale medico e di assistenza, tale da assicurare il funzionamento a pieno regime delle strutture citate, per quanto riguarda gli ambulatori ematologici.

 

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ERRORE SU ORRORE. Coi soldi dei cittadini

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foto:il Tirreno

 

PIOMBINO 10 novembre 2016 – Arriva dal TAR della Toscana, com’era prevedibile, l’ennesima pesante tegola sulle spalle dell’amministrazione piombinese. Il TAR ha infatti emesso la sentenza con la quale dà ragione alla ditta Giorgi Edilizia per la ormai ben nota vicenda dei condomini di Loc. Pozzetti ed annulla la sanzione di 100mila euro applicata dal Comune di Piombino. Vale la pena di analizzare in modo più ampio questa vicenda che ha ormai assunto gli aspetti di una farsa. Anzitutto va stigmatizzata la superficialità con la quale il Comune, per mettersi al riparo dalle contestazioni di tutta la città, ha applicato la sanzione su basi giuridiche quantomeno discutibili, quando ormai il dado era tratto. La sentenza del TAR infatti stabilisce che il solo strumento del Piano Regolatore Generale non può essere utilizzato per l’applicazione della sanzione, in quanto lo stesso demanda agli strumenti attuativi la valutazione di eventuali scostamenti in altezza, oltre a valutare lo scostamento entro parametri di “ragionevolezza”. Alla fine, come sempre accade, a pagare saranno i cittadini e già questo basterebbe per indignarsi, ma crediamo che gli aspetti da condannare siano ancor più politici che tecnico-legali. Siamo infatti davanti all’ennesima programmazione urbanistica sbagliata  per la quale paghiamo gli effetti a molti anni di distanza dal suo concepimento. Adesso in mano alla città resta solo un pugno di mosche, il panorama di via della Pace è irrimediabilmente compromesso, il parco previsto come opera compensativa non ci sarà mai e la sanzione pecuniaria non era dovuta. Questa previsione risale alla notte dei tempi ed è stata fortemente voluta dalle precedenti amministrazioni, semplicemente oggi ne paghiamo gli effetti, come abbiamo già visto accadere per loc. Macelli (canile) oltre a via della Pace, ma nel medio lungo termine pagheremo le scelte sbagliate di questa amministrazione: tracciato 398, Quagliodromo, Centrale ENEL. Questa storia, nata male e finita peggio, speriamo possa rappresentare la parola fine su un modo sbagliato di gestire l’urbanistica nel nostro Comune, con scelte dettate da interessi puntuali, piuttosto che dall’interesse generale.

MoVimento 5 Stelle Piombino