Auto a basse emissioni: ecco gli incentivi, finalmente
Promessi per gennaio. Attesi a febbraio. Arrivati a marzo! Sono i fondi stanziati per incentivare i cittadini italiani a passare a una mobilità più amica dell’ambiente: 120 milioni spalmati su tre anni, dal 2013 al 2015, per un contributo massimo di 5 mila euro per l’acquisto di nuovi veicoli con basse emissioni di CO2 (fino a 120 g/km). Una piccola boccata di ossigeno in un momento di difficoltà economica che tuttavia rende ancora lontana la speranza di una diffusione a tappeto, e a basso costo, delle automobili ecologiche. Perché?
I fondi stabiliti lo scorso anno all’interno della Legge Sviluppo hanno un obiettivo preciso: promuovere la mobilità sostenibile, favorendo l’acquisto di veicoli elettrici, ibridi, a metano, a biometano, a Gpl, a biocombustibili e a idrogeno, oltre naturalmente ad aiutare il mercato dell’auto che come tutti sappiamo è passato dall’essere, ieri, in difficoltà all’essere, oggi, in ginocchio. Le aziende in realtà sono anni che lavorano a brevetti, solo oggi resi operativi, di auto alimentate a energia alternativa rispetto a quella fossile, ma non sono aiutate, talvolta addirittura ostacolate, nella loro diffusione massiccia che necessita inevitabilmente di infrastrutture, scelte politiche e sostegno economico; questi sono i motivi che in parte giustificano anche i loro costi elevati.
Vediamo ora qualche dettaglio della buona notizia di oggi: il contributo erogato per ogni auto nuova (acquistata la prima volta: quindi una per privato, in sostanza) sarà pari al 20% del suo prezzo, con un tetto di 5.000 euro per quelle che emettono meno di 50 g/km di CO2, 4.000 euro per le auto che emettono tra 51 e 95 g/km di CO2 e infine 2.000 euro per le auto che emettono tra 96 e 120 g/km di CO2 (in quest’ultimo caso è inoltre necessario rottamare un’auto per poter accedere al contributo). Naturalmente, nei due anni successivi la percentuale del contributo scenderà (fino al 15%) e gli importi massimi erogati si ridurranno (fino ad arrivare a 3.500, 3.000 e 1.800 nel 2015 per le tre diverse tipologie di veicoli come detto). C’è tuttavia da dire che a conti fatti questi incentivi (erogati secondo precise procedure e fino a esaurimento: se siete intenzionati a usufruirne siate dunque tempestivi e informatevi a dovere sul sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico) daranno una mano a chi è già intenzionato a spendere una cifra abbastanza consistente per il nuovo veicolo o a chi è disposto a un sacrificio in più per poter avere un’auto elettrica; si, perché a fronte di costi elevati delle vetture attualmente disponibili sul mercato questi contributi non fanno che limarli. Insomma i soli ecoincentivi 2013 non basterebbero a rendere più conveniente un’auto elettrica rispetto a una tradizionale e questo purtroppo non aiuterà a sfondare quella soglia di resistenza alla novità un po’ tipica di noi italiani.
Vale comunque la pena approfittarne, se possibile, considerando l’abbattimento del danno ambientale e sul lungo termine anche dei costi: un piccolo ma indubbio passo avanti verso la sostenibilità.
( Fonte: Attenti all’ uomo)
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