Fiato sul Collo: Consiglio Comunale del 13 Giugno 2013

Si apre Giovedì 13 Giugno 2013, con l’immancabile inno di Mameli, il Consiglio Comunale al quale il MoVimento 5 Stelle Piombino ha preso parte per portare avanti la propria iniziativa Operazione “Fiato sul Collo”.


All’appello sono presenti: Anselmi, Amerini, Barsotti, Bianchi, Bonti, Braschi, Capuano, Checcoli, Cioncoloni, Coppola, Fabiani, Filacanapa, Gelichi, Iacopucci, Landi, Lenzi, Mambrini, Mataloni, Molendi, Mosci, Niccolini, Paini, Pazzaglia, Rosalba.
 Sono invece assenti giustificati: Basso e Carrara.

La presidente M. Mataloni annuncia immediatamente che il Consiglio proseguirà “a porte chiuse” per la parte relativa al primo punto all’ODG. Il vigile chiude le porte, obbligando i cittadini a lasciare la Sala Consiliare, estromettendoli quindi da una decisione importantissima per il nostro comune, ovvero la revoca dei Revisori contabili che hanno espresso parere negativo sul Bilancio Consuntivo 2012.

Il Consiglio riprende alle ore 15.00, a porte aperte, e noi del MoVimento 5 Stelle Piombino possiamo finalmente assistere al ricco ordine del giorno, consistente in ben 15 punti.

Il 3° punto dell’ODG del Consiglio, il primo ad essere discusso pubblicamente, viene presentato dal Consigliere T. Checcoli (RC) per richiedere una relazione che definisca le modalità di demolizione dell’abuso relativo all’ I.U. 9/a Località Pozzetti.
 Si andrà quindi a dibattere l’ormai famosa questione delle Palazzine.
Checcoli esprime le sue critiche a riguardo, facendo presente che solamente nel momento in cui i cittadini si sono “svegliati”, accorgendosi del fatto che l’edificio coprirà il panorama e denunciandolo sulla stampa e sui social network, sono stati fermati i lavori. Se tutto ciò non fosse accaduto, i lavori sarebbero proseguiti nell’indifferenza generale?
 Il Presidente del gruppo RC consegna un documento contenente 500 firme (raccolte in poche ore) che richiedono l’abolizione dell’edificio in Località Pozzetti, spiegando che davanti a così tanti cittadini indignati, gli organi del Comune avrebbero dovuto confrontarsi e parlare con la popolazione. Invece, nel giro di pochissimo tempo, la “faccenda” è stata chiusa con una multa. Multa che secondo il Consigliere non sarà nemmeno pagata perché vi sarà un ricorso da parte del costruttore, e la città di Piombino, oltre a non ricevere la quota della pena, non riavrà indietro il proprio belvedere!

Inoltre la costruzione non può essere considerata un abuso ma una “non conformità” e quindi non si potrà intervenire con una distruzione del manufatto, perciò Checcoli propone l’abbattimento di quei 20/50 cm di muro difformi, o di quanto corrisponde alla porzione di muratura che cancella la visuale.
 Questo rappresenterà un costo per il costruttore, tuttavia egli ha sbagliato e deve pagare per il danno che ha arrecato alla città.

Interviene G. Amerini (FLI), il quale sottolinea ulteriormente il risalto che le polemiche delle palazzine dei Pozzetti hanno avuto su stampa, internet e sui media. Spiega che il problema non è nato ora ma negli anni 90, quando è stato preparato e approvato il Piano Regolatore in cui era prevista la costruzione in quella zona. Non è colpa di questa Amministrazione Comunale se è stata data la possibilità al costruttore di edificare in quel preciso punto. Aggiunge inoltre che quando è stato proposto il progetto nella IV Commissione, la costruzione era analizzata dalla parte del lato mare, lasciando passare inosservata l’altezza e la conseguenza che le Palazzine avrebbero cancellato del tutto la veduta panoramica.Pertanto egli conferma di aver dato il suo appoggio al progetto ma ammette la colpa di non essere andato sul territorio per controllare di persona l’impatto che avrebbe avuto la costruzione sulla vista. Una possibile soluzione poteva essere quella di spostare la costruzione, oppure proporre un altro progetto. La legge non prevede distruzione ove non ci sia abuso, perciò l’Amministrazione Comunale poteva richiedere il ripristino dell’ambiente naturale, richiedendo al costruttore di rialzare la strada di circa 65cm, in modo da ripristinare la veduta panoramica.In definitiva, per Amerini ci troviamo di fronte ad una violazione da parte del costruttore ma anche ad un errore di valutazione da parte della Giunta (sia per il via ai lavori che per la sanzione poco onerosa).

Segue il Consigliere M. Mosci (IDV), che rimarca la troppa superficialità nell’accettazione del progetto delle Palazzine. Ci troviamo di fronte ad una “non conformità”, l’unica soluzione potrebbe essere l’abbattimento del parapetto per accontentare tutti i cittadini che desiderano riavere indietro il panorama.

F. Mambrini (Spirito Libero) sostiene il dolo da parte del costruttore, la poca professionalità di coloro che hanno effettuato i rilievi e la superficialità del Consiglio nell’approvare il progetto. Spirito Libero tuttavia è disponibile ad accettare la multa, proponendo però che i proventi vengano utilizzati per la costruzione di una nuova zona panoramica a disposizione dei cittadini. Inoltre il parapetto della palazzina “incriminata” deve essere inserito in un materiale trasparente (ad es. plexiglass) in modo che sia meno visibile ed impattante.Infine è richiesta la non fruibilità delle terrazze da parte dei residenti delle palazzine, in quanto se venissero montati gazebo con tavoli e sedie, esse diventerebbero “brutte e rovinerebbero il panorama”.

Spirito Libero quindi non ne richiede la demolizione.

A. Trotta (Per Piombino), rispondendo al Consigliere Mosci, afferma che se c’è stata superficialità e che se lui sapeva di queste irregolarità, avrebbe dovuto farlo presente alla Commissione, non ora; si lamenta inoltre del fatto che mai nessuno, nemmeno la Commissione paesaggistica, ha affermato che le palazzine avrebbero cancellato la vista e il panorama. Egli si è quindi fidato degli uffici competenti, pagati per assumersi questo tipo di responsabilità. Termina il suo intervento dicendo che anche l’Assessore, una volta scoperto l’irregolarità, avrebbe dovuto pubblicizzare, sviluppare e parlare approfonditamente della problematica con il Consiglio.

Prende la parola G. Molendi (PD) confermando e ribadendo il fatto che non vi è una situazione di abuso ma di “non conformità”. L’unico richiamo severo da effettuare nei confronti della realizzazione è rivolto alla dissonanza del progetto a causa della roccia trovata al momento dell’inizio dei lavori.Il costruttore avrebbe dovuto far presente la problematica e modificare il progetto. Occorre quindi, secondo lui, aprire un tavolo di discussione per una sanatoria a quanto realizzato. Il tetto non dovrebbe essere praticato e non dovrebbe essere consentita l’istallazione di gazebo. Dovrebbe infine essere messo in sicurezza con una parte lineare in ferro e trasparenza (ad es. vetri o plexiglas) tutto il perimetro. Molendi non è quindi concorde con la demolizione dell’abuso anche se non esclude il fatto di aprire un contenzioso con la parte.

E’ ora il momento di R. Gelichi, (Gruppo Misto), il quale richiede all’Assessore Francardi estrema chiarezza rispetto a come si vuole muovere l’Amministrazione Comunale nei riguardi della “non conformità”. Si mostra estremamente critico verso gli interventi dei colleghi, in quanto non è stata ancora fatta chiarezza se tali costruzioni siano a tutti gli effetti terrazze (quindi utilizzabili) oppure tetti. “Continuando a parlare del nulla, si perde solamente tempo!” afferma. “L’errore è stato effettuato in fase valutativa: il panorama sarebbe stato comunque coperto, anche senza i 65 cm incriminati. È stato sbagliato il silenzio, non vi è stata da parte di nessuno l’assunzione delle proprie responsabilità. La legge è a favore del costruttore, tanto che molto probabilmente non pagherà neanche la sanzione!” 
L’edificio non può essere demolito, nemmeno a spese dell’Amministrazione Comunale.
Deve essere quindi trovata una soluzione. La proposta del Gruppo Misto è quindi quella di accelerare il percorso per creare un altro belvedere attrezzato che dia la possibilità ai cittadini di fruire del panorama.

Essendo tirato in causa, interviene l’Assessore all’Urbanistica L. Francardi che, dopo essersi scusato per il ritardo, ribadisce il concetto: “la parziale difformità non può essere abbattuta e non si può parlare di abuso.”
Avremmo parlato di “abuso” nel momento in cui l’altezza aggiuntiva fosse stata in volumetria, ci troviamo invece di fronte ad una difformità parziale rispetto al progetto presentato al Comune. Il progetto è stato rivisto parecchie volte e i tetti presentati sono stati fatti togliere dai tecnici del Comune perché avrebbero impattato troppo sul territorio. La soluzione proposta dall’Assessore è concorde a quella del Consigliere Gelichi: una porzione di ettari deve essere restituita alla città affinché sia creato nel più breve tempo possibile un nuovo belvedere.

L’area dovrà essere attrezzata in modo da poter essere fruibile dai cittadini direttamente dalla strada. Francardi termina con un appunto riguardo al voto di Checcoli, che in fase di approvazione del progetto delle Palazzine si è astenuto, anziché votare contrariamente. Checcoli è invece convinto che avrebbero dovuto essere gli Uffici a capire l’impatto visivo delle palazzine, non i consiglieri, a differenza di quanto sostenuto da Trotta. L’amministrazione potrebbe infine, eventualmente, richiedere al costruttore che edifichi a proprie spese un punto panoramico in sostituzione di quello sottratto alla cittadinanza.

Giunti infine alle votazioni, P. Bianchi (PDL) richiede di non esprimere il suo voto per ragioni personali.

Favorevoli: RIFONDAZIONE COMUNISTA

Contrari: PD, SPIRITO LIBERO, PER PIOMBINO

Astenuti: GRUPPO MISTO, FLI, IDV, PDL

Passiamo ora al 4° punto dell’ODG, presentato da R. Gelichi, affinché l’Amministrazione Comunale si impegni ad intercedere presso la direzione Lucchini al fine di migliorare gli accessi allo stabilimento e il relativo trasferimento interno dei lavoratori.
Gelichi sottolinea che la sua domanda era stata presentata a gennaio e riproposta nei mesi successivi, per essere presa in considerazione soltanto a metà giugno, criticando quindi per la mancata celerità del Consiglio. Il suo intervento richiede una risposta da dare ai lavoratori dello stabilimento: vi sono 2 ingressi, uno ad Ischia di Crociano ed uno in portineria centrale, le entrate dipendono dal tipo di mansione ricoperta del lavoratore, anziché dalla provenienza. Organizzando meglio la viabilità interna dello stabilimento, si potrebbe consentire l’ingresso dalla portineria di Ischia ai lavoratori che provengono dalle zone periferiche o addirittura da altre città limitrofe, e dalla portineria centrale per coloro che abitano nel centro della città. Tutto ciò contribuirebbe alla riduzione di costi, di traffico e di inquinamento. 


Alla richiesta risponde F. Mambrini (Spirito Libero), il quale ritiene che l’ODG presentato sia più un argomento da trattativa sindacale che da Consiglio Comunale e che, dal punto di vista logistico, sia una proposta poco fattibile per l’azienda. Forse anche per i lavoratori, in quanto un operaio che usufruisce della portineria centrale per andare a lavorare lontano, dovrebbe entrare in azienda almeno un’ora prima e viaggiare poi su dei pullman vecchi e “sgangherati” per arrivare sul posto di lavoro in tempo. Per poter mettere in pratica la richiesta di Gelichi, occorrerebbe acquistare mezzi (molto probabilmente vecchi e inquinanti) e assumere del personale che effettui il servizio navetta per portare gli operai a destinazione.
Questo si tradurrebbe in maggiori posti di lavoro ed inoltre, dato che la Lucchini ha un Commissario Straordinario che sta cercando di abbattere i costi, è molto improbabile l’accettazione della proposta da parte dell’azienda. 
Mambrini termina l’intervento con un dubbio, cioè che questa proposta sia stata effettuata da qualcuno che non ha ben chiaro il funzionamento della fabbrica. Ritiene il documento da ritirare o da modificare profondamente, coinvolgendo l’azienda dei trasporti e non l’azienda Lucchini. 


P. Iacopucci (PD) ritiene non pertinente la proposta fatta in ODG, dal momento che nè il Sindaco nè il Consiglio Comunale può cambiare lo stato delle cose in acciaieria.


L’assessore ai Trasporti e Mobilità, E. Murzi, conferma che l’Amministrazione Comunale può fare ben poco per intromettersi nell’organizzazione interna di un’azienda. 


Gelichi riprende la parola affermando che la sua richiesta è stata stimolata da dei lavoratori che vivono la fabbrica tutti i giorni e che il disagio di cui si parla lo avvertono costantemente, perciò non ritirerà l’ODG in questione e, nel caso in cui la votazione fosse negativa, si rivolgerà al Sindaco affinché egli si interessi personalmente per portare avanti le richieste dei lavoratori.

Favorevoli: GRUPPO MISTO, FLI


Contrari: PD, SPIRITO LIBERO, PER PIOMBINO

Astenuti: PDL, RIFONDAZIONE COMUNISTA

A causa dell’assenza dei consiglieri promotori non è possibile trattare i punti 5 e 6 all’ODG, rispettivamente presentati da M. Mosci (IDV) e L. Coppola (UDC).

L’Assessore Murzi dovrà assentarsi prima del termine del consiglio, perciò la discussione affronta subito il punto 7: interpellanza presentata dal gruppo PDL relativamente alla rimozione di auto per la pulizia delle strade effettuata da parte di ASIU.

L’Assessore prende la parola illustrando i lavori eseguiti fin’ora riguardo alla pulizia stradale. È stata recentemente istallata la segnaletica fissa, come richiesta e promessa ai cittadini dall’Amministrazione Comunale insieme ad ASIU, a seguito delle lamentele subite. Il servizio di pulizia delle strade richiesto dai Piombinesi non ha causato l’aumento delle tariffe e sta riscuotendo successo, tant’è vero che presto verrà allargato ad altre zone della città. La sanzione è stabilita dal Ministero, tuttavia il Comune ha ottenuto uno sconto da parte della ditta che si occupa della rimozione e, per evitare costi aggiuntivi, le auto rimosse vengono temporaneamente trattenute in città, per poi essere spostate in un secondo momento nella depositeria a Montegemoli nel caso in cui i legittimi proprietari non le ritirino entro poche ore. Tutto ciò per andare ulteriormente in contro al cittadino.

P. Bianchi (PDL) afferma che il punto è un altro: durante la pulizia delle strade vengono rimosse le autovetture, ma non i cassonetti, sotto ai quali rimane dello sporco, che con il vento sarà di nuovo spostato in strada.

Infine fa notare che i cassonetti della spazzatura non sono più stati disinfettati da ASIU.

Arriviamo al punto 8: ODG presentato da S. Filacanapa (Spirito Libero) in merito alla possibilità di  assegnare la manutenzione dei giardini pubblici e delle rotatorie, ad imprese private, in cambio dell’apposizione di insegne pubblicitarie o cartelloni sponsorizzati che facciano comprendere chi siano i fautori della manutenzione.

Tutto ciò cerca di ovviare all’impiego di risorse economiche pubbliche da investire, purtroppo sempre più scarse, per l’implementazione di alberi, piante e giochi, in modo da decorare e migliorare la città a costo zero.

Chiaramente dovrà esserci una condivisione delle scelte tra Amministrazione Comunale e responsabili della manutenzione, citando anche altre città italiane (tra cui, in Toscana, Prato e Cecina) che da tempo hanno istaurato questo rapporto con le ditte in oggetto.



Risponde alla proposta l’Assessore L. Francini (manutenzione urbana, parchi e verde pubblico), che condivide appieno il documento proposto.

Aggiunge inoltre che, oltre alla pubblicità, si potrebbero ipotizzare investimenti da parte dei privati riguardo ai parchi urbani e verde pubblico.
Occorrerà quindi redigere un quadro delle aree che potrebbero essere assoggettabili ad un progetto di questo genere.


Durante le dichiarazioni di voto, T. Checcoli (RC) si mostra in disaccordo con la richiesta, diffidando totalmente dei privati.

Sarebbe necessaria un’analisi più precisa, in quanto dal tema proposto non si riesce a capire in quali zone verranno apposti questi cartelli, quanti saranno e quale sarà il criterio di divisione del territorio.



P. Bianchi (PDL) è invece d’accordo, in quanto vi sono alcune rotatorie (es. nel bivio di Riotorto) che devono sempre essere sollecitate per il taglio dell’erba, cosa a cui forse si potrebbe ovviare assegnandone la gestione ad un privato che avrà tutto l’interesse a pulire e a mantenere l’erba tagliata.



Infine, R. Barsotti (PD) richiede di prestare un occhio di riguardo alle Cooperative Sociali presenti sul territorio nel momento in cui avverranno le divisioni delle zone.



Favorevoli: FLI, PDL, SPIRITO LIBERO, PER PIOMBINO, PD

Contrari: RC

Astenuti: NESSUNO

Il punto 9 all’ODG tratta il tema del limite reddituale per pensioni di invalidità, ed è stato proposto da T. Checcoli (RC).

Il Consigliere richiede, in pratica, che il Consiglio trovi un sistema equo di assegnazione, in quanto

decurtare anche poche centinaia di euro in una famiglia a credito basso è grave.
Non bisogna assolutamente penalizzare le famiglie a basso reddito.


Favorevoli: PDL, RC, SPIRITO LIBERO, PER PIOMBINO, FLI, PD

Contrari: NESSUNO

Astenuti: NESSUNO


Punto 12 All’ODG: F. Mambrini e S. Filacanapa propongono la costituzione di una società pubblico/privata per lo smantellamento della nave “Concordia”.

La proposta viene però immediatamente ritirata in quanto, rispetto alla data di creazione del documento, vi sono scenari notevolmente cambiati rispetto al passato.

Arriviamo quindi al punto 13 presentato da T. Checcoli (PRC), volto ad organizzare un Consiglio Comunale monotematico sulla fattibilità e sulle problematiche relative alla demolizione, bonifica e smaltimento della nave Costa Concordia.


Checcoli afferma di essere d’accordo con il fatto che lo smaltimento della nave da crociera Concordia avvenga a Piombino, sia per le aspettative che comporta, sia perchè presente nell’immaginario collettivo delle persone.

Non bisogna pensare tuttavia che essa rappresenti la soluzione occupazionale a tutti i disoccupati e soprattutto, non auspica che Piombino diventi un punto di smantellamento per altre navi.


Checcoli richiede una chiarificazione dei punti (pro e contro) in modo che i cittadini siano al corrente di quale sia il progetto proposto e di quello che ne sarà del futuro delle strutture che verranno costruite.



Interviene E. Rosalba (PD) il quale puntualizza il fatto che questi ODG siano superati da quanto successo nell’ultimo periodo. Gli scenari sono cambiati e Piombino è stata inserita tra le aree problematiche complesse.

Dice: “siamo riusciti a portare a casa i 160 milioni di euro per la costruzione del porto e per la 398 anticipando di almeno trent’anni ciò che prevedeva il piano regolatore” sottolineando che tutto ciò è dovuto all’impegno del Sindaco Anselmi.

 Rosalba prosegue poi affermando che il porto, terminata la fase dello smantellamento della Concordia, avrà un potenziale enorme in quanto vi sono pochissimi porti in Italia ad avere una banchina di pescaggio di 20 metri come avrà Piombino.

Lo sviluppo del porto rappresenta l’unica possibilità che abbiamo per il nostro territorio.

Infine propone a Checcoli di ritirare il suo ODG e di convocare a breve una Commissione, invitando anche il Presidente dell’Autorità Portuale, a cui rivolgere tutte le richieste e le domande necessarie.



G. Amerini (FLI) sostiene che, nella malaugurata ipotesi della chiusura dell’area a caldo della Lucchini, la Concordia sarà l’unica soluzione per portare un po’ di sollievo al tragico sistema occupazionale.

Una volta smantellato il relitto, potrebbero essere accettare altre navi con la certezza che vi siano a Piombino delle aziende in grado di gestire questo tipo di situazioni. Inoltre, è convinto che non vi sarà alcun danno ambientale.
 Continuare a spingere per portare la Concordia a Piombino è la soluzione migliore, cosicchè le acciaierie potranno utilizzare i materiali ferrosi recuperarti e l’ASIU potrà garantire lo smantellamento degli altri materiali.

Piombino per Amerini è il luogo ideale!



E’ ora il turno di A. Trotta (Per Piombino) il quale ammette che la Concordia è una grande opportunità e che l’autorità portuale, insieme con il Sindaco stanno facendo un grande lavoro.

Propone anch’egli a Checcoli di sospendere l’ODG, di discuterlo in Commissione. Infine indire un Consiglio Comunale aperto, per comunicare alla cittadinanza quanto sarà detto e deciso in Commissione.

Prende la parola il Sindaco Gianni Anselmi facendo il punto della situazione sull’approvazione al Senato del Decreto sulle emergenze.

Gli interventi su Piombino sono otto: assegnano l’area di crisi complessa, il rinvio ad un accordo di programma per la definizione dei finanziamenti e per le opere connesse, è presente il riferimento alla 398 come accesso al porto a carico di SAT ma con procedure svincolate all’autostrada ed infine punta sulla competitività di Piombino rispetto ad altre zone.

Nel decreto non si fa volontariamente riferimento alla Concordia; con l’Art. 27 invece si apre una prospettiva riguardo alla qualificazione industriale e alle bonifiche.

 Il Decreto parla di Piombino, dell’EXPO, degli interventi sul porto di Genova, dei rifiuti a Palermo e delle questioni che riguardano il terremoto in Abruzzo.
Si tratta quindi di inserire la città in mezzo ad altri interventi di rilevanza. Un risultato del quale il Sindaco è molto soddisfatto.

Avremo quindi un intervento che si sostanzierà in un accordo di programma che, a tempi brevi, dovrà essere portato a termine.
Questo sbloccherà le gare.

Ci sono dei tempi-obiettivo (riguardanti la costruzione del porto e l’arrivo della Concordia) da cui sembra che Piombino non riesca ad attrezzarsi in tempo, ma Anselmi rassicura che non vi è una data precisa circa la quale il relitto verrà allontanato dal Giglio.
 Per questa motivazione, spiega “abbiamo ottenuto un risultato di minima, di portare a casa un porto che rimarrà e che può dotare, se i tempi coincideranno, d’infrastrutture per accogliere anche il relitto”.
Guardando al futuro, se si sceglierà di rottamare i grandi scafi, Piombino avrà una grande possibilità occupazionale: se qualificati, infatti, potremmo diventare il primo polo sperimentale pilota sul Mediterraneo!

Chiaramente se si sceglierà questa rotta, non vedremo mai grandi navi da crociera o yacht nel nostro porto, si tratterà quindi di aprire un argomento di discussione serio e preciso sul da farsi.

La discussione del punto 13 proposto da Checcoli termina con la sua volontà di cambiare l’ODG, riproponendolo nel momento in cui ci sarà la certezza dell’avvento della Concordia a Piombino per organizzare un Consiglio monotematico.



Quindi votazioni sul cambio dell’ODG:

FAVOREVOLI: UNANIMITA’

CONTRARI: NESSUNO

ASTENUTI: NESSUNO

L’ultimo punto discusso è il n°15, presentato anch’esso da T. Checcoli (RC).

Si tratta di un’interrogazione riguardante i difficili accessi ai marciapiedi e diritto all’autonoma circolazione dei cittadini diversamente abili.


Checcoli afferma che l’interrogazione nasce da un’accurata ispezione della città, svolta da chi è direttamente coinvolto nel problema, e spiega di aver consegnato al Consiglio una lista di inefficienze che impediscono una fruizione uguale per tutti della nostra città.

Solleva inoltre il problema delle spiagge e dei luoghi in cui le persone portatrici di handicap, ma anche le mamme con le carrozzine, sono impossibilitate ad accedere.

Risponde immediatamente il Vice Sindaco L. Francini, complimentandosi con il Consigliere per aver effettuato un monitoraggio molto accurato della città, tuttavia si mostra piuttosto soddisfatto di quanto eseguito in questi anni dall’Amministrazione Comunale rispetto al tema, a cominciare dal rifacimento dei marciapiedi e dei manti stradali sul territorio comunale, comprese tutte le rampe di raccordo stradale secondo la normativa. Nei luoghi in cui non è stato possibile intervenire, sono state organizzate soluzioni efficaci per tentare di andare in contro alle Associazioni che richiedevano aiuto o ai singoli cittadini che ne abbiano fatto richiesta.

 E’ chiaro però che vi siano delle ristrettezze economiche tali da non consentire di modificare “tutto e subito”.
In programma vi sono altri interventi prossimi sul manto stradale.


Esauriti gli ODG, il Consiglio Comunale si chiude alle ore 19.35.

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