Rimozione auto: i conti non tornano
Ma il Comune ha mai controllato il funzionamento della convenzione con la ditta Fiaschi sulla rimozione delle auto?
E’ la domanda di fondo che si fanno i 5 Stelle in una mozione che verrà presentata nel prossimo consiglio comunale, dopo che uno dei loro consiglieri, Andrea Lessi, ha preso la convenzione, se l’è studiata e poi, carta, penna e calcolatrice alla mano, si è messo a fare due conti.
Secondo i suoi calcoli, fatti seguendo passo passo le previsioni della convenzione col Comune, il prezzo standard che un cittadino si trova a pagare per la rimozione della propria auto per lo più dimenticandosela in sosta nei giorni idi pulizia strade, è più cara del dovuto in una misura che va fino al 34 per cento.
«Ho fatto i conti rispetto a un episodio che mi è accaduto molti mesi fa. La mia è una Punto, quindi del peso fino a 1,5 tonnellate, rimossa da via Cellini _ spiega Lessi _ Ho pagato 100 euro per riprenderla al deposito Avis del porto. Guardando la convenzione in teoria in un caso del genere si dovrebbe pagare 13,66 euro per il diritto di chiamata, 20,68 per il carico-scarico e 2,93 euro a chilometro contando dal deposito della ditta, che è in Colmata, fino al luogo della rimozione e ritorno. Infine 1,41 euro al giorno per la sosta in deposito».
«La convenzione inoltre – aggiunge Lessi – prevede uno sconto del 10 per cento sulla somma finale. In realtà fatti i conti emerge che considerando l’Iva al 22 per cento la somma non sarebbe di 100 euro tondi tondi ma di 94,67, che con lo sconto previsto del 10 per cento diventerebbero 85,21».
«Inoltre _ prosegue il consigliere del Movimento 5 Stelle _ poiché il mezzo che si occupa del carico-scarico fa meno chilometri perché va al porto e non in Colmata, il conto scende a 66,27. Tutto ciò senza considerare che probabilmente il diritto di chiamata, 13,66 euro, andrebbe spalmato su tutti i cittadini che si vedono rimossi l’auto in quella strada, che spesso sono parecchie».
In ogni caso alla fine, dalla sanzione forfetizzata di 100 euro, se ne potrebbero risparmiare almeno 33,73, senza sottilizzare sulla questione del diritto di chiamata. Ma sta al cittadino, già alle prese con mille balzelli, farsi la domanda sulla correttezza del prezzo che gli viene richiesto al momento in cui si presenta al deposito per tornare in possesso dell’auto, o al Comune fare dei controlli per un servizio che affida in convenzione?
«Il Comune che fa una convenzione con un privato deve assolutamente controllare _ dice Lessi _ Noi chiederemo comunque che le questioni dell’affidamento del servizio e delle modalità con cui viene effettuato vengano discusse in consiglio comunale, e non affidate esclusivamente a una delibera di giunta».
(Tratto da “Il Tirreno” del 18 gennaio 2015)
Lascia un commento